Screening sostanze stupefacenti

Sostanze d’abuso

La determinazione delle sostanze d’abuso (droghe, alcol ed alcuni psicofarmaci) ha l’obiettivo di accertare il consumo recente o abituale di tali sostanze. L’assunzione delle sostanze d’abuso comporta un assorbimento nei fluidi e nei tessuti corporei e quindi la presenza, per un certo periodo di tempo, nelle urine e nei capelli.

 

Questo periodo varia in relazione al tipo di sostanza, alla quantità assunta ed alla frequenza di assunzione.

 

Tali accertamenti possono venire effettuati per finalità cliniche e/o medico-legali (protocollo per sospensioni patente di guida, rilascio porto d’armi, idoneità per conduzione NCC, accertamenti richiesti dall’autorità giudiziaria), in questo caso il prelievo/raccolta del campione deve essere eseguito in “catena di custodia”, procedura documentata clinica e/o medico-legale atta a garantire l’autenticità, l’integrità e la tracciabilità del campione dal momento del prelievo/raccolta sino al suo smaltimento.

 

URINA: le matrici urinarie permettono di rilevare i metaboliti delle sostanze d’abuso dopo alcuni giorni dall’assunzione. La concentrazione degli analiti nell’urina varia in funzione della dose di sostanza assunta, della via di assunzione, del periodo di tempo intercorso fra l’assunzione e la raccolta del campione e infine dello stato fisico del soggetto controllato. L’utilizzo delle matrici urinarie non fornisce informazioni precise sulla quantità di sostanza consumata e sul momento dell’assunzione.

 

Sull’urina possono essere eseguiti test di screening e test di conferma per accertare la presenza di Cannabinoidi, Oppiacei, Cocaina, Anfetamina/Metanfetamina, Ecstasi, Metadone, Buprenorfina, Fenciclidina, Propossifene, Benzodiazepine, Barbiturici. Inoltre si può determinare la presenza di alcol tramite il dosaggio dell’Etanolo (rilevabile esclusivamente al massimo entro 8-10 ore dall’assunzione) e dell’Etilglucoronide (rilevabile entro massimo 3/4 giorni dall’assunzione).

 

Per procedere al test è necessario raccogliere il campione di urina in un tempo il più vicino possibile alla probabile assunzione.

 

MATRICE CHERATINICA (capelli e peli): la matrice cheratinica rappresenta il campione ideale per la definizione certa dell’uso pregresso delle sostanze d’abuso. Il capello cresce mediamente 1 cm al mese e le sostanze d’abuso che vi si depositano non vanno incontro ad ulteriore metabolismo. Ne consegue che l’utilizzo di questa matrice dà la possibilità di definire l’uso e l’abuso pregresso nel tempo in quanto, prelevando segmenti noti, si può risalire al periodo di assunzione.

 

L’analisi trova oggi largo impiego per accertamenti medico-legali ma anche per i genitori che vogliano accertare lo stato dei propri figli.

 

Per procedere al test è importante che la ciocca di capelli campione sia tagliata preferibilmente dalla zona nucale e il più possibile vicino al cuoio capelluto. La lunghezza del capello deve essere di almeno 3 cm e la quantità deve essere pari alla circonferenza (spessore) di una matita.

 

Nel caso in cui non siano disponibili i capelli, si può ricorrere al prelievo dei peli preferibilmente pubici ma, a causa della estrema variabilità delle fasi di crescita/quiescenza, i risultati ottenuti sui peli pubici non possono essere correlati con certezza al periodo di esposizione. In alternativa possono essere prelevati i peli ascellari ma i risultati ottenuti saranno meno precisi in quanto questi cedono in parte, per assorbimento sugli indumenti, le sostanze trattenute.

 

Su capelli e peli possono essere eseguiti test di screening e test di conferma per accertare la presenza di Cannabinoidi, Oppiacei, Cocaina, Anfetamina/Metanfetamina, Ecstasi, Metadone, Buprenorfina, Fenciclidina, Propossifene, Benzodiazepine, Barbiturici. Inoltre si può determinare la presenza di alcol tramite il dosaggio dell’Etilglucoronide.